Senza sale

Senza sale

La prima volta. Antonio, classe 1938, faceva il professore di educazione fisica. Ora è un pescatore, ma lo è stato da sempre e non lo ha mai dimenticato. Durante un’ora di lezione dell’anno 1964, quando insegnava a Sapri, portò i ragazzi della quarta elementare sulla spiaggia “per non fargli rompere le corna in palestra” ed anche perché “vulev’ fumà una sigaretta guardando il mare”. Finirono per aiutare un pescatore a pulire le lunghe reti stese al sole, disincrostandole da alghe e residui. Il giorno seguente, a causa delle reti libere, il pescatore riuscì a prendere tantissimo pesce. E così, “’o pruf’ssor’” si ritrovò un grosso merluzzo sulla tavola, e così per tanti altri giorni a seguire: lui preferiva mangiare i pesci mangiati da altri pesci, avevano più sapore. Ora tiene la barca in ammollo a Cetara, dove è nato, perché “s’adda spunzà int’o mar’ e s’anna azzeccà le assi seccate dal sole”. Dice che la colatura è meglio sulle patate lesse bollenti, solo con un filo d’olio. Senza sale.