SA2377

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Le barche vanno ridipinte annualmente con vernici che rendono i legni resistenti alle alghe. I legni, poi, si ingrossano e si compattano a contatto con l’acqua, la quale, da sempre, unitamente alle burrasche e ai venti, governa le loro vite. I pescatori che mi hanno accolto sono quelli che lavorano nei pressi del porto di Salerno. La pesca è una delle attività lavorative più antiche che legano l’uomo e l’acqua. L’acqua e l’uomo una cosa. Ma di questi tempi è un’attività vessata da norme asfissianti che costringono questi uomini con i volti cotti dal sole a darsi alle pesche massive e maggiormente redditizie che si praticano nel cuore del Mediterraneo. Eppure c’è chi ancora resiste perché il mare è il loro tutto. Accolgono le albe e tirano seppie sulle assi. Così come loro cuciono reti, così dovremmo noi imparare a ricucire il rapporto profondo che ci lega all’acqua, da cui proveniamo, soprattutto rispettando e non alterando gli equilibri naturali. Ringrazio in modo particolare Vincenzo, paziente tessitore di reti dal cuore profondo come il mare che solca.